Fonti e rielaborazioni del canto popolare maceratese
Il Coro Sibilla da molti anni – in misura più stringente dal 2006 – associa all’esecuzione di canti legati alla coralità montanara un’intensa attività di recupero-elaborazione-diffusione dei canti popolari della tradizione maceratese.
Il Coro ha potuto condurre questa attività sia sul terreno strettamente musicale, con la presenza in concerti e rassegne in Italia ed all’estero dove ha portato i canti della nostra terra, sia sul terreno più propriamente culturale, per il seguito avuto dal Convegno sul “Canto popolare maceratese e marchigiano” organizzato nell’ottobre 2006 che vide la partecipazione dei maggiori esperti del settore e che favorì le condizioni di successivi proficui rapporti e ricerche.
Si sono in questi anni sviluppate e in gran parte completate le ricerche sui canti della tradizione orale, soprattutto delle campagne e dei paesi, con la trascrizione dei testi e delle musiche dalla viva voce degli ultimi interpreti di questa tradizione (canti rituali, di lavoro, narrativi, a batoccu, stornelli, serenate, dispetti ecc.). Il Coro Sibilla da parte sua, oltre a partecipare a questa meritoria opera di ricerca e conservazione, attraverso gli adattamenti per coro predisposti dal suo M° Direttore ha riproposto molti di questi canti nella elaborazione per coro a quattro voci pari.
I risultati conseguiti su questo terreno della riscoperta, della rielaborazione e della riproposta di canti della nostra tradizione locale possono considerarsi soddisfacenti ed hanno riscontri concreti: non ultimo l’interesse manifestato da cori di altre regioni per canti della nostra tradizione ed il loro inserimento, impensabile fino a non molti anni fa, nei rispettivi repertori.
Il Coro Sibilla intende proseguire e sviluppare questo impegno con la volontà di qualificarlo ulteriormente: proponendosi cioè non solamente di “salvare” e “conservare” un patrimonio di cultura popolare che è andato progressivamente ed irrimediabilmente scomparendo nella sua originalità, ma di ridargli un senso culturale adeguato alla realtà musicale odierna.
L’esigenza del “salvataggio” si è imposta ed è stata particolarmente preziosa nella fase in cui è andato scomparendo il contesto socio-culturale che aveva generato quel patrimonio.
La pervasività dei mass-media, la scolarizzazione di massa, la globalizzazione dei mercati, le contaminazioni tra differenti culture e tutti gli altri fenomeni che caratterizzano il mondo moderno, hanno portato però non solo a sradicare le manifestazioni musicali dalle specificità territoriali e dalle condizioni di vita reali, ma hanno anche e soprattutto ribaltato il senso e il valore dell’esperienza musicale: trasformandola da esperienza attiva e condivisa qual’era, strettamente legata all’humus delle effettive condizioni e bisogni di vita, a mera esperienza di “consumo”, tendenzialmente passiva e standardizzata, perlopiù indotta da strategie di mercato.
Il Coro Sibilla ritiene che una funzione sociale e culturale alta ed utile che oggi un coro può svolgere, sia quella di raccogliere il messaggio musicale proprio delle tradizioni popolari e procedere ad una sua rielaborazione in funzione delle nuove esigenze culturali e delle nuove condizioni sociali, per farlo rivivere oltre che nelle melodie, nei ritmi e nei testi, anche nello spirito che lo animava e che lo caratterizzava secondo una concezione non passiva e consumistica ma attiva e condivisa del canto.
Il patrimonio musicale tradizionale della nostra terra può essere ben più che un oggetto culturale da conservare, la “memoria” di un mondo perduto: può divenire veicolo privilegiato di una proposta culturale capace di dare contenuti e spessore ad una dimensione della pratica musicale che le mode oggi imposte dalla società dei consumi tendono ad emarginare; e può essere l’asse portante di una ricerca musicale che, collocandosi fra tradizione e innovazione, connoti il proprio repertorio con le forme proprie della identità territoriale (melodie e testi) e faccia leva su queste per accrescere la partecipazione, il coinvolgimento, la circolazione delle forme attive e condivise di canto e di produzione musicale.
Il canto tradizionale popolare, riproposto nelle forme moderne dell’elaborazione corale, si può liberare così dal pregiudizio di essere un anacronistico attardamento di forme e contenuti per costituire invece il valore aggiunto dell’autenticità e della memoria in esperienze musicali effettivamente praticate e vissute: esso ci può restituire lo spirito profondo di relazioni comunitarie forti che non esistono più, di modi naturali e spontanei di comunicare, ammaestrare, confortare, narrare, modi legati ad un linguaggio formale e “morale” non più attuale, ma carichi di valori tutt’altro che estinti.
In questa prospettiva il coro intende rivolgersi, oltre che ad un pubblico generico, anche e soprattutto ai più giovani: intensificando la collaborazione con le scuole per promuovere la conoscenza del patrimonio musicale popolare da parte delle nuove generazioni attraverso l’incontro diretto con espressioni significative e qualificanti della nostra tradizione, in grado di ampliare l’orizzonte dei loro gusti musicali e di stimolarli ad un rapporto non meramente consumistico con la musica.
Il “coro”, per la natura aperta e coinvolgente della sua attività interna e pubblica, è uno strumento particolarmente adatto al miglior perseguimento di questo obiettivo, in sintonia ed a sostegno della azione educativa, didattica e di ricerca delle scuole; per i caratteri del suo repertorio, può inoltre favorire approcci multidisciplinari e attivi a specifiche problematiche a cui sono legati grandi filoni di canto popolare, come i canti di lavoro, i canti legati ad eventi storici come guerra, emigrazione, lotte sociali, i canti legati a ricorrenze ecc.).
In tutti questi anni di attività corale l’esperienza ci ha confermato nella convinzione che l’educazione musicale, specie se associata al patrimonio e alle tradizioni musicali locali, è fattore prezioso di crescita individuale e sociale, e favorisce anche i soggetti con disagio sociale e scolastico, incrementando la socializzazione e la condivisione di valori e regole della società civile oltre a veicolare la conoscenza e la valorizzazione delle tradizioni .
Gli intenti sopra enunciati sono in piena coerenza con la natura e con la storia del Coro Sibilla il cui Statuto individua, tra le finalità, la valorizzazione e diffusione della cultura popolare del territorio: “promuovere la cultura musicale e del canto corale” dedicando “particolare attenzione alla ricerca dei canti di valle, di montagna e popolari, specialmente quelli delle Marche” (art. 1 dello Statuto).
ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITA’ E METODOLOGIA
– Organizzare concerti-spettacolo arricchendo le esecuzioni dei brani, rielaborati per coro, con:
– ascolto dei brani originali dalle fonti e con voci soliste;
– ambientazione storica e socio-culturale di ciascun brano in grado di illustrarne le motivazioni, la genesi, la trama socio-affettiva di riferimento;
– esplicitazione dei caratteri musicali e delle specificità tematiche;
– proiezione di immagini d’epoca a supporto dell’ambientazione storica e socio-culturale;
– raccordo con testi poetici popolari inerenti ai brani presentati;
– unitarietà del concerto-spettacolo attraverso una voce recitante che fa da filo conduttore alla sequenza dei canti, dei testi poetici e delle immagini.
– Produrre e pubblicare materiale multimediale (DVD, registrazioni audio live).
– Predisporre progetti di lezione-concerto da proporre in particolare alla scuola primaria; sostenere, con la fornitura di materiali oltre che con la partecipazione del coro, progetti didattici promossi dalle scuole relativi alla tradizione culturale maceratese e/o a fatti storici che hanno generato filoni di canto popolare (guerra, migrazioni, lavoro, lotte sociali ecc.).
– Aggiornare lo stile espressivo dei canti popolari della nostra tradizione attraverso nuove rielaborazioni per coro.
A livello metodologico, i passaggi più significativi sono:
– Raccolta dei canti tradizionali nelle loro modalità musicali e testuali originarie, in parte utilizzando raccolte già effettuate e in parte promuovendone di nuove laddove possibile;
– Curare la rielaborazione per coro dei canti tradizionali;
– Farli rivivere nelle attuali condizioni esecutive, favorendone la circolazione;
– Integrarne l’esecuzione live e le registrazioni multimediali con immagini d’epoca e testi poetici opportunamente selezionati e appartenenti alla medesima tradizione popolare;
– Proporre il canto popolare nella scuola di base inserendolo in progetti educativi che lo connettano alla conoscenza della propria identità culturale e linguistica e alla pratica effettiva dell’attività musicale.
PARTENARIATO
Per il perseguimento degli obiettivi del progetto, il Coro Sibilla ha stabilito un solido rapporto di partenariato con il Coro Monti Azzurri di Pievebovigliana.
Oltre a condividere le motivazioni e lo spirito del nostro Coro e ad ispirarsi ad un repertorio analogo, il Coro Monti Azzurri per struttura (coro misto) e territorio di appartenenza (entroterra montano) ha i caratteri giusti per integrarsi efficacemente in questo progetto e completarlo per la parte che al Coro Sibilla sarebbe preclusa.
Questo rapporto di partenariato, con l’auspicata disponibilità di adeguati strumenti operativi a supporto dei verificati presupposti tecnico-musicali, potrà dar luogo ad una preziosa sinergia a vantaggio della migliore conoscenza e diffusione del nostro patrimonio musicale provinciale.